Successi besanesi ai campionati regionali sprint

Podio junior a Sagnino
Le giovani frecce besanesi: vittoria junior nella sprint relay.

I campionati lombardi sprint si sono svolti in due luoghi molto diversi: la gara individuale, infatti, ha avuto come palcoscenico le auguste e ampie vie di Monza, mentre un contorto labirinto tra le siepi e le case popolari di Sagnino ha ospitato la prova a staffetta.

A Monza si parte nel salotto cittadino, sotto gli sguardi dubbiosi dei monzesi a spasso; primi punti in un frenetico zigzag tra i principali monumenti cittadini, ma sono state le lunghe cavalcate, nella parte centrale e finale, a scavare i distacchi veri, con un canovaccio che, lanterna dopo lanterna, non cambiava mai: scelta tra via destra e sinistra, spesso quasi indifferente, corsa a perdifiato in piano, punto, nuova scelta e il gioco ricominciava. Gli architetti che nei secoli si sono succeduti, hanno ornato Monza di gioielli, ma sicuramente l’orienteering non è stato il loro interesse primario; e così la forza delle gambe ha predominato su quella tecnica nella prova individuale del campionato lombardo sprint.

Musica completamente diversa, invece, per la gara a staffetta. Sagnino è un estremo lembo del territorio italiano quasi inglobato nella Svizzera, completamente cinto dall’autostrada e dalle prime montagnette ticinesi. La chiesetta romanica destinata al punto spettacolo era praticamente un’estranea in un paese punteggiato di palazzoni anni settanta, blocchi grigi e anonimi immersi tra alte siepi, giardinetti recintati e contorte selve. Pronti via e si entra in un bosco selvaggio, dalla vegetazione che lambisce il sentiero con un intrico ostile. Quando se ne esce, però la situazione non migliora affatto. Le vie cittadine sono aspre, i palazzoni sono disseminati senza una logica apparente e circondati da folti siepe, che zigzagano come impazzite. Si ergono come muraglie vegetali e tendono subdoli trappoloni: aprono dei piccoli varchi alle volte, che paiono invitanti scorciatoie, adescano l’orientista distratto con vaghe promesse di furberie matricolate, ma poi, come abili ciarlatani, mescolano con maestria le carte, estraendo sempre quella perdente per l’ingenuo che ha prestato loro orecchio. Campioni e comparse sono caduti, uno dopo l’altro, nei loro sottili adescamenti, cedendo ora secondi, ora minuti. Il risultato è, quindi, una gara bellissima, di elevata tensione fino al punto spettacolo, quando finalmente il terreno si fa liscio, velocissimo, chiamando ad estrarre le ultime stille di energie nella volata finale.

In questa selvaggia lotta mentale, tra l’uomo e le siepi, si mescola l’ansia della staffetta, suprema prova in cui ogni metro si guadagna per tre e l’errore affossa i prodigi dei compagni. Mentre le verdi arpie deridono la tua poco oculata scelta, il peso dell’inganno si moltiplica e divampa l’angoscia di trascinare con te i compagni nell’oblio della squalifica. Intorno, intanto, corrono gli avversari, come te incerti, ma nella tensione della gara fatichi nel vedere i loro punti deboli: li vedi resisterti, passarti o restare a tiro, assorbono un’attenzione che nell’intrico tra le case popolari dovrebbe essere dedicata alla mappa soltanto. Ora un rivale scatta iniziando a guadagnare e sai che, ogni metro perduto, sarà un fardello in più nelle gambe del tuo compagno; ora ne vedi uno davanti e ti danni l’anima per guadagnare quel metro che chi verrà dopo di te, magari, perderà al punto 1.

Podio elite a Sagnino
La staffetta besanese elite vincitrice a Sagnino.

Risultati importanti per la Polisportiva Besanese, che nei campionati individuali centra il bottino grosso in ME grazie a Luigi Giuliani e ci va molto vicino anche in WE, dove Maria Chiara Crippa cede di poco alla rivale lecchese. L’infermeria piena impedisce la solita messe di successi, soprattutto in campo femminile dove arriva solo un successo in W14, dove si impone Nuria Merlo. Va decisamente meglio in campo maschile, ed è una novità questa per la compagine brianzola, dove arrivano i successi in M14 e M18 grazie a Tommaso Crippa e Tommaso Redaelli, mentre tra i master vince Gianluca Di Stefano in M55.

Va decisamente meglio nella prova a staffetta, dove la Polisportiva Besanese si impone nella categoria giovanile con una rimonta sontuosa: ancora una volta sono i maschi a trainare, perché dopo la prima frazione di Stella Di Bacco dove gli avversari erano davanti, sono Alessandro Sala e Tommaso Redaelli a firmare la grande rimonta. Mancano l’obiettivo i master, che dopo una prima frazione da dimenticare si fermano all’argento, mentre non deludono gli assoluti, nonostante i preoccupanti vuoti nell’organico avessero costretto ad un rimpiazzo che in tempi migliori sarebbe stata una seconda o terza scelta.

Gara ricca di colpi di scena, quella elite, dove la squadra bianco-rossa-blu, composta da Anna Caglio, Andrea Migliore e Luigi Giuliani, ha ragione degli avversari dopo tre frazioni con continui cambi al vertice. Avanti i comaschi al primo cambio, nella seconda frazione sono i lecchesi a portarsi al comando, con la compagine brianzola sempre al secondo posto e i favoriti bergamaschi costretti ad inseguire. Gerarchie ristabilite nella terza e ultima frazione, con il definitivo sorpasso besanese, che riporta il titolo in terra brianzola.