Ritorna l’orienteering in Lombardia

Percorso ME ai campionati lombardi middle a Montermerlo

Prova a ripartire l’orienteering lombardo tra i valloni di Montemerlo, dove si disputa il campionato regionale middle. La giornata tersa di sole, il clima mite di inizio marzo e un bosco eccezionalmente pulito vorrebbero infondere ottimismo, ma il cuore di tutti gli atleti è pesante. Dopo un anno di lutti e paura, lo scoramento si è insinuato anche negli animi più forti; troppe volte è stata riannunciata la ripartenza, la fine di tutte le angosce, e ormai non ci crede più nessuno. La speranza e l’ottimismo sono diventate merce rara di questi tempi.

Boschi di Montemerlo

Così si arriva sul campo gara con un misto di sensazioni contrapposte: da un lato la felicità di poter correre finalmente in bosco, la certezza che questa giornata sarà solo un’ora d’aria dall’altra; la gioia di poter rivedere amici da troppo tempo lontani ti strappa un sorriso dietro la mascherina, mentre intristiscono i gesti ormai abituali di mantenere le distanze. Al parcheggio domina un’atmosfera malinconica. Si vedono arrivare i vecchi avversari, gli amici; si vorrebbe abbracciarli, parlare con loro come ai tempi normali, scambiare quattro battute sulla gara. Ovviamente non si può e si cerca, così, di gustare quel poco di contatto che i tempi permettono. Con le mascherine che celano il volto, però, neppure un sorriso si può regalare: e questo è un pensiero che mette molta tristezza.

Ma oggi è una giornata di festa, il sole splende ed è concesso di assaporare lo sport che più ci diverte. Certo, dover numerare nell’elenco delle cose da portare in gara anche l’autodichiarazione di buona salute mette malinconia; ma non appena si rivedono le fettucce che segnano la via per la partenza, emerge un sorriso: sta a vedere che anche quei pezzi di stoffa ci sono mancati in questi mesi di reclusione.

L'organizzazione Besanese al lavoro ai campionati regionali middle a Montemerlo

La pandemia non ha modificato i valloni di Montemerlo, che si presentano verdi come sempre e con rampe ripide e scivolose. Il bosco, però, sembra aver percepito l’eccezionalità del momento e si ammanta di una veste straordinariamente pulita in certi tratti, come volesse donare qualche cosa ai concorrenti. Certo, a tratti è sempre contorto e infido; i tacchetti stessi alle volte non reggono sulle rive scoscese e ci si deve fare largo in una vegetazione aspra e combattiva. Ma oggi i valloni cercano di sorridere, almeno loro, e si mostrano col vestito buono.

Un’altra cosa che la pandemia non ha rimescolato sono le carte in gioco: chi un anno fa arrancava, arranca anche oggi, chi volava tra i rovi e gli alberi caduti ben si destreggia ancora. È una gara e qualcuno vince, gli altri perdono e si devono rammaricare per gli errori. Eppure, oggi quasi tutti arrivano con un sorriso, che abbiano strappato una gara eccezionale o abbiano vagato lungo i ripidi versanti. È il sorriso di chi ha accarezzato di nuovo i tempi perduti, ha sospirato al ricordo dei giorni in cui era importantissimo per ognuno di noi mettere dietro un certo rivale o limare secondi ad ogni lanterna. È il sorriso di chi, pur nelle necessarie ristrettezze, ha potuto gioire della fatica e del piacere di competere con il fango e la vegetazione più aspra. È il sorriso di chi ha rinsaldato la speranza che un giorno tutto questo finirà e si potrà tornare a sorridere; e saranno sorrisi finalmente che il mondo intero vedere potrà.

Doppio sforzo oggi per la Besanese, impegnata nel difficile incarico di organizzare una gara e portare a casa qualche titolo regionale. Di questi tempi è difficile parlare di risultati, ma bisogna farlo perché il giorno in cui l’agonismo e la voglia di migliorarsi moriranno, verranno tempi molto grigi.

Dal primo punto di vista niente da eccepire: protocolli rispettati, servizio ottimo pur nei molti impedimenti, percorsi divertenti e mai banali. Quanto ai risultati, arriva un successo in una delle due categorie più prestigiose: Maria Chiara vince nettamente una WE praticamente mai in discussione. Dietro di lei Anna è brava a difendere l’argento dopo un testa a testa emozionante con la rivale comasca. Ottimo quarto posto per Federica, che dopo un inizio lento alla distanza esce prepotentemente e mostra l’ottima condizione di forma. Tra i maschi arriva solo il settimo posto di Matteo, ma va detto che quasi tutte le altre carte migliori erano impegnate nell’organizzazione.

Dominio assoluto nelle categorie più giovani, dove Carlo e Chiara vincono nella 13/14 e Alessandro e Silvia si impongono nella 15/16, mostrano un bel potenziale per il futuro almeno sulle gare lombarde. Tra i master qualche passo indietro delle frecce migliori, ma arrivano comunque due successi: quello di Angelo in M55 e di Daniela di W65. Bene anche Stefano in M45: nonostante sia solo secondo, vince comunque il titolo regionale di categoria, dato che il vincitore è di nazionalità svizzera.

(di Andrea Migliore)